Sanremo 2021: il racconto della terza serata

<<Perché Sanremo è Sanremo>> inizia con l’inno di Pippo Caruso la serata delle cover e dei duetti e poi subito nel segno di Lucio Dalla – nato il “4 marzo 1943” – arrivano i Negramaro proprio con la canzone che il Maestro portò a Sanremo nel 1971, cinquanta anni fa. Ma anche Modugno risuona nella vuota sala del teatro ligure con “Meraviglioso”, altro mostro sacro portato a braccetto da Sangiorgi e co.

Con i voti dell’Orchestra, parte ora la gara delle cover. Noemi e Neffa – che torna su un palco dopo anni di assenza – ripropongono “Prima Di Andare Via” proprio del cantautore di Scafati con forse qualche problema di audio visto i fuori tempo iniziali. Anima soul seguita a ruota dal “Penso Positivo” di Fulminacci insieme a Roy Paci e Valerio Lundini – aggiunge il chilometraggio di tutte le personalità citate dal Jova. Dai grandi Califano, Reitano e Vanoni , giungono a noi Francesca Renga e Casadilego modello Inuyasha per (non) convincerci su “Una Ragione Di Più” con, anche qui, problemi di audio.

Arriva il lissio all’Ariston con gli Extraliscio e Davide Toffolo insieme a Peter Pichler e il suo Trautonium, nota di colore che ricorda le giostre di paese, luogo emerito per il liscio. Satira politica sulle dimissioni da Segretario del PD di Nicola Zingaretti (evitabile) e messaggio vocale di Vasco Rossi per stemperare, Fiorello si dedica a un mashup rovinoso dei successi di Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Ma presto arriva “La Fine” di Fasma e Nesli, che a causa di un problema tecnico hanno dovuto ripetere l’esibizione. “Un’Avventura” di Bugo insieme ai Pinguini Tattici Nucleari dovevano viverla in Inghilterra con Chris Martin e non a Sanremo: pollice verso.

Francesca Michielin e Fedez portano le note di Calcutta e le miscelano con Daniele Silvestri, Al Bano e Romina Power, Jalisse, Baldi e Alotta per un cocktail dal sapore agrodolce che diverte. Irama pulito e fedele al “Cyrano” di Francesco Guccini apparecchia il palco alle note di “Amandoti” dei Maneskin e Manuel Agnelli, un amore sporco ma sensualissimo. Il “Ragazzo Fortunato” Random arriva scortato dai The Kolors per un divertimento infinito seguito dal depress mode di Willie Peyote e Samuele Bersani in “Giudizi Universali” ma in realtà è solo un karaoke.

Antonella Ferrari, attrice colpita da sclerosi multipla, rapisce il palco con il suo monologo mentre Valeria Fabrizi riporta alla memoria il Quartetto Cetra, lei che era la moglie di Tata Giacobetti. È il momento di Orietta Berti e Le Diva fanno risorgere in versione soul il Sergio Endrigo di “Io Che Amo Solo Te” in una delle migliori cover della serata. Gio Evan si porta dietro i nonni di The Voice Senior che entrano a gamba tesa ne “Gli Anni” e Ghemon porta i Neri per Caso con il medley “L’Essere Infinito”, facendoci rimanere attoniti. Lo ‘scandalo’ di Donatella Rettore e La Rappresentante Di Lista scendono le scale dell’Ariston con la sessualissima “Splendido Splendente” seguita dalla riflessione marittima di “Quando” portata da Arisa e Michele Bravi. E Donato Grande porta la sua storia sul palco e fa qualche palleggio con Ibrahimovic (<<palleggi meglio di alcuni giocatori della mia squadra>>).

“Penelope”, che ha atteso tutta la vita Ulisse, ha due volti: Achille Lauro e Emma Marrone magicamente introdotti da Monica Guerritore. E Fiorello dedica “Un’Ora Sola Ti Vorrei” ad Amadeus – ed è solo mezzanotte e quaranta – anticipando “Prisencolinensinainciusol”, il linguaggio universale di Celentano portato sul piatto da Madame – una delle migliori in assoluto stasera. Arriva Lo Stato Sociale con l’infinito “Non È Per Sempre” e il messaggio per i lavoratori dello spettacolo coadiuvato da Francesco Pannofino e Emanuela Fanelli. Rapiti da Annalisa e la sua versione speciale di “La musica è finita” (di Vanoni e Bindi) mixata con “Feeling Good” grazie ai riff di Federico Poggipollini. Continuano le quote rosa con Gaia, l’ex di Amici porta con sé Lous and the Yakuza per un duetto delicato italo-francese sulle note di “Mi Sono Innamorato di Te”.

Dopo Luigi Tenco viene tirato in causa un altro mostro sacro della canzone italiana: Colapesce e Dimartino pregano la “Povera Patria” di Franco Battiato con una voce inedita del maestro siciliano. I Coma Cose bisticciano con Battisti ne “Il Mio Canto Libero” (con Alberto Radius dei Formula 3 e Mamakass). Tornano i Negramaro – in tour a ottobre – seguiti da Max Gazzè e la psichedelica cover di “Del Mondo” dei CSI con Daniele Silvestri e la Magical Mistery Band.

Ermal Meta riporta in vita Lucio Dalla nella sua “Caruso” grazie all’atmosfera della Napoli Mandolin Orchestra e Aiello chiude la serata con la “Gianna” nazionale del calabro-romano Rino Gaetano.
La classifica provvisoria vede in testa Ermal Meta!

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