Quarantuno anni fa, il 15 giugno 1979 usciva “Unknown Pleasures”, disco di debutto dei Joy Division, uno degli album più influenti della storia della musica e precursore del genere new wave.
Registrato tra il primo e il 17 aprile 1979 presso gli Strawberry Studios di Stockport e prodotto da Martin Hannett, l’esordio della band di Manchester è essenziale: il corposo basso di Peter Hook si unisce alla batteria compressa di Stephen Morris, pulsante cuore di quell’angoscia resa vera dalla voce sofferente e cruda di Ian Curtis e dalla chitarra scarna ma distorta di Bernard Sumner.
Un umore oscuro reso magnifico anche e soprattutto dalla copertina: Peter Saville estrae l’immagine dal libro “The Cambridge Encyclopedia Of Astronomy” e rappresenta una serie di pulsazioni elettromagnetiche prodotte da un pulsar chiamato CP 1919. Saville invertì i colori originali rendendolo bianco su nero.