
Ve lo avevamo detto qualche settimana fa che le indagini sulla morte del leader dei Prodigy Keith Flint non si sarebbero certo fermate.
In Gran Bretagna, le investigazioni sul presunto suicidio del cantante della formazione techno nella sua casa dell’Essex all’età di 49 anni, sono riprese, come pubblicato da diverse testate britanniche.
Gli esami sul corpo di Keith Flint hanno evidenziato l’abuso di alcol, codeina e cocaina nelle ore immediatamente precedenti il decesso, avvenuto per impiccagione. Alla vista di questi fatti, il medico legale nel suo rapporto non ha escluso l’ipotesi di suicidio ma nemmeno quella del tragico incidente.

Secondo il coroner Caroline Beasley-Murray perciò l’artista inglese poteva star tranquillamente svagandosi e qualcosa è irrimediabilmente andato storto. Si mette in dubbio perciò l’intenzionalità dei fatti.