
La quarta giovinezza di Damon Albarn
L’amicizia tra Damon Albarn e Paul Simonon inizia circa un quarto di secolo fa, nel 1995, quando i due musicisti inglesi si conoscono al matrimonio di Joe Strummer con Lucinda Tait. Nel 2003 Simon Tong entra a far parte dei Blur per il tour di “Think Thank” prendendo il posto di Graham Coxon – che tornerà nella formazione inglese 6 anni dopo. Tony Allen, storico percussionista di Fela Kuti viene chiamato da Mr. Albarn per guidare una nuova formazione che dal 2006 prende il nome di The Good The Bad And The Queen.
Prendendo spunto da “Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo” di Ennio Morricone, i quattro tessono le fila di un’opera musicale che prende spunto proprio dal Maestro e dalle rappresentazioni teatrali di fine ‘800 fino ad arrivare al contesto socio-politico del Regno Unito post referendum sulla Brexit.
Uk you’re wrong. Sono queste le parole che sembrano aleggiare nei testi del nuovo “Merrie Land”. In mezzo un album con i Blur, ben 4 con i Gorillaz, un disco solista, un musical (“Wonder.land”, ispirato proprio ad Alice nel Paese delle Meraviglie) e tante collaborazioni per Damon, uno degli ultimi geni musicali ancora in attività.
Una Londra di fine ‘800 accompagna la band inglese, sullo sfondo si staglia un disegno a tinte scure del Regno della Regina Elisabetta.
Dal 2007 ad oggi la situazione dell’Inghilterra e della capitale in particolare è cambiata: tante band si sono sciolte o non esistono più – Oasis, per dirne una – alcune son tornate in attività – Spice Girls – mentre la città cosmopolita per eccellenza ha vissuto un lungo periodo di stasi e nervosismi sociali a causa dei molti attentati e delle morti violente di tutti i derivati dall’Isis.
Il 20 luglio 1969 lo sbarco sulla Luna. Oggi The Good The Bad And The Queen sembrano quasi essere al posto giusto nel momento giusto con l’apertura sacrale affidata a “Merrie Land” (“If you fly to the moon…”) per poi divincolarsi in quasi tutti i brani dei due dischi della loro discografia. Amate dal pubblico ieri come oggi “History Song” (primo singolo in assoluto) e “Kingdom Of Doom” in uno show tra luci e ombre in cui il burattinaio è sempre lui, Damon Albarn, come un anno fa con i Gorillaz anche stavolta il maestro cerimoniere è il polistrumentista di Whitechapel.
Tony Allen è il più celebrato vista la sua lunghissima carriera – definito da Damon “A True Warrior”, dopo il coro di auguri per i suoi 79 anni – e Paul Simonon getta fumo negli occhi al leader dei Blur conquistando il palco a suon di passi sincopati – sono innumerevoli le persone con la maglietta dei Clash. Simon Tong, senza ombra di dubbio il più in ombra del super gruppo, fa quadrare il suono, come ha sempre fatto nei Verve e poi con i Blur e con quel Battiato che ha accompagnato prima in studio in “Apriti Sesamo” e poi nel 2012 in tour in Europa.
Qualche scherzo, un bacio tra Damon e Paul, per non parlare di intermezzi sulla musica classica italiana e un’ora e quaranta scivola via dagli orologi in un attimo.
Il buono, il cattivo e la Regina, questi i suoi punti rimasti fermi negli ultimi 12 anni. Non esiste altro metro di giudizio per Damon Albarn che riesca a descrivere la situazione politica e sociale in Europa: puoi essere buono o cattivo ma comunque dovrai sempre chinare la tua testa dinanzi alla Regina.
Invece noi la chiniamo di fronte a Damon Albarn.
SCALETTA
Merrie Land
Gun to the head
Nineteen seventeen
The great fire
Lady boston
The truce of Twilight
Ribbons
The last man to leave
The poison tree
History song
80s life
The bunting song
Nature springs
Herculean
A soldier’s tale
Three changes
Kingdoom of doom
Green fields
The good the bad & the Queen