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Slipknot: “Siamo una famiglia, non per il sangue ma per la musica”

“We are family, it’s not the blood. In the name of music” – questa la frase più significativa di Corey Taylor durante l’unica tappa italiana del tour degli Slipknot al Bologna Sonic Park.

La band dell’Iowa torna dopo qualche anno di mancanza dal nostro paese per portare nuovamente il carrozzone horror/metal più famoso del mondo. Dalla tradizione di Alice Cooper fino all’amore per gli horror dei ’70 e ’80 come “Non Aprite Quella Porta” o “Halloween”: questo è lo show dei 9 americani che incantano, spaventano e fanno sudare – se già i 39 gradi raggiunti in giornata fossero stati pochi – le oltre 20mila anime che presenziano alla nuova Arena Parco Nord inaugurata per l’occasione come Bologna Sonic Park.

La nuova area bolognese si presenta in maniera funzionale – bicchieri plastic free e acqua gratuita oltre che stand di cibo e mercatino – adatta ad ogni evento ed età. L’abbandono di Chris Fehn (il Pinocchio della band) ha destato non poca sorpresa nei fan che speravano di vederlo a Bologna, rimpiazzato degnamente da un nuovo percussionista ed intrattenitore al quale siamo sicuri già i presenti si saranno affezionati.

Con un ritardo di mezz’ora sulla tabella di marcia, gli Slipknot salgono sul palco dopo gli show d’apertura di Black Peaks, Eluveitie, Corrosion Of Conformity, i nostrani Lacuna Coil, Testament e i vichinghi Amon Amarth. Alle 22 il telo con la scritta rossa “Slipknot” si abbassa per svelare il carrozzone degli headliner che celebrano i 20 anni di attività – Taylor continua a ripetere “Twenty Years” guardando estasiato il pubblico italiano, oltre a qualche bestemmia ben assestata per tenere alta l’attenzione dei presenti.
Sid Wilson, dj della band nu metal, con la nuova maschera tra Star Wars e Game Of Thrones, è sicuramente uno dei più attivi sul palco grazie anche al tappeto mobile che dà l’effetto del Moonwalk. Entertainer nato.

I successi, inutile dirlo, ci sono tutti, da “Psychosocial” a “Vermilion” poi “Duality” e “Spit It Out” fino ai due nuovi singoli “Unsainted” e “All Out Life” – dal nuovo disco “We Are Not Your Kind” in uscita il 9 agosto – cantate a squarciagola dal crowd del Sonic Park. Corey si stupisce e interagisce a più riprese con il pubblico, ringraziandoli per questi 20 anni passati insieme (“Il pubblico italiano è da sempre uno dei più caldi. Grazie!”) per chiudere lo show con “Surfacing”, estratta proprio dall’esordio.

Quello degli Slipknot al Bologna Sonic Park non è solo stata l’unica data di una delle band più amate del panorama (nu)metal delle ultime decadi ma anche un canto liberatorio che segna definitivamente la rinascita di Bologna come patria del rock duro.

* Tutte le foto sono della pagina Facebook del Bologna Sonic Park

SCALETTA

  1. People = Shit
  2. (sic)
  3. Get This
  4. Unsainted
  5. Disasterpiece
  6. Before I Forget
  7. The Heretic Anthem
  8. Psychosocial
  9. The Devil in I
  10. Prosthetics
  11. Vermilion
  12. Custer
  13. Sulfur
  14. All Out Life
  15. Duality
  16. Spit It Out
  17. Surfacing
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