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Levante a Milano: cronaca di un successo annunciato – Scaletta e video

“Mi siete mancati!”. Così si rivolge Levante al pubblico di Milano (dove è tornata un anno dopo la data del tour di Abbi cura di te) che ha risposto alla grande al suo appello, regalando alla siciliana tanto calore ma soprattutto, un martedí sold out con i fiocchi per chiudere al meglio il suo tour dell’album Nel caos delle stanze stupefacenti ma anche per sancire l’ottimo momento della scena indie italiana.

Da par suo Claudia Lagona, come il secolo e l’anagrafe conoscono Levante, ci mette poco a scaldare la platea milanese, concedendo poco ai fronzoli di scenografia – giusto qualche visual ad accompagnare le varie canzoni, peraltro molto semplici pur d’effetto – ma tanto alla musica. Dal palco, Levante domina la scena e fa scatenare tutti. L’inizio è ad alta carica, con Le mie mille me ad aprire ufficialmente le danze dopo il monologo introduttivo di Caos, subito seguita da Non me ne frega niente, Le lacrime non macchiano e Ciao per sempre, tutte cantata a squarciagola dal pieno Alcatraz, trascinato dall’energia sprigionata dalla cantante sul palco.

levante_alcatraz

All’interno del live anche un momento intimistico e acustico, culminato con l’esecuzione di Abbi cura di te (anticipata da La scatola blu e Non stai bene), con Levante che canta senza microfono e accompagnata sul palco dalla sola chitarra: una sorta di metaforico abbraccio e duetto con il pubblico, che dopo aver assistito per qualche secondo in silenzio, ha accompagnato l’artista per tutta l’esecuzione. Terminato il momento di raccoglimento, via alla parte finale del concerto, con la triade Duri come me, Memo e Di tua bontà.

Prima di congedarsi dal pubblico milanese e di ringraziarlo per essere entrati con lei nelle stanze del suo caos, c’è il momento dei bis, non poteva che cominciare con Alfonso, il singolo che l’ha fatta conoscere al grande pubblico, accolto con un boato fin dalle prime note. Quindi Io ti maledico e la rockeggiante Gesù cristo sono io, prima del congedo vero e proprio con la tranquilla Caos (Preludio). Dopodiché lo spazio è solo per gli applausi, meritatissimi, che il pubblico milanese tributa a chi, sul filo delle note, l’ha guidata nel suo mondo fatto di caos e di canzoni.

Il video intero dell’esibizione è su Postepaysound.it 

Scaletta:
Caos Monologo
Le mie mille me
Non me ne frega niente
Le lacrime non macchiano
Ciao per sempre
1996
Io ero io
Mi amo
Sbadiglio
Cuori d’artificio
Diamante
Lasciami andare
Contare fino a 10
La scatola blu (acustica)
Non stai bene (acustica)
Abbi cura di te (acustica)
Duri come me
Memo
Di tua bontà

Bis.
Alfonso
Io ti maledico
Gesù cristo sono io 

CAOS outro

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